Paola Compri è un’artista autodidatta veronese, che realizza oggetti d’arte, complementi e accessori da indossare, creando fiori composti da semplici ritagli di pelle, alternati a perle, cristalli, pietre e metalli semipreziosi, il tutto rivisitato in un unicum d’insolita grazia, ma altrettanta forza espressiva.

I suoi lavori, nella ripetizione del modulo fiorito e nell’armonica fusione del colore, ricordano i fiori di Giacomo Balla, le scenografie di Depero, ma ancora di più i fiori di Andy Warhol o del contemporaneo Takashi Murakami, e si inseriscono a pieno titolo in un filone riconducibile alla pop art. La poetica di Paola Compri richiama l’incanto di una femminilità da un lato delicata e paziente, nel disvelare la tristezza e l’austerità di un periodo di crisi che colpisce tutti, dall’altro forte e coraggiosa nel gusto e nelle scelte cromatiche.

Il suo è un linguaggio espressivo fresco e immediato, dove l’idea artistica si fonde con la maestria della mano artigiana. Una mano creativa, appassionata, che inventa e realizza opere intagliando componendo, assemblando, per dar vita a una matrice – il fiore – sorta di cellula primordiale che si ripete in infinite combinazioni e varianti di dimensioni e colori.

Con semplici elementi, volutamente nati da ritagli di pelle dismessi e poi recuperati, l’artista crea “catene genetiche” che prendono vita, e raccontano una storia e un concetto di donna nel momento stesso in cui vengono a contatto con il corpo femminile. E dove il colore riveste un ruolo primario, nel catturare lo sguardo della donna, ma anche dell’uomo; un colore declinato attraverso contrasti forti, oppure tono su tono, con catene cromatiche seriali e improvvisamente spezzate da giochi di luce, inserti di oro e d’argento, pelli maculate, sfumature pastello, abbinamenti desueti e innovativi.  

Il titolo “A fior di pelle” ne riassume il filo rosso: rimanda alla materia prima con cui sono fatte le opere di Paola Compri, ma richiama alla mente anche il corpo femminile e la sua complessa sensibilità - a livello epidermico la leggerezza della mano che lo sfiora con una carezza, a livello olfattivo, evoca il profumo del fiore capace di stimolare l’unicità dei nostri ricordi ed emozioni.